Un libro in crescendo: Chirù, di Michela Murgia
«Dischiusi la porta e gli feci cenno di entrare. Si sistemò sulla poltroncina davanti alla finestra e tacque. Io mi sedetti sul letto e poggiai la schiena alla testata. Sapevo che a parlare dovevo essere io e volevo che fosse tutto pacato e naturale, ma il cuore mi martellava il petto in un modo per niente collaborativo.»
Inauguriamo un nuovo anno di letture! Con il libro Chirù, di Michela Murgia.
Esiste nei lettori una sensazione unica, eccezionale, che si manifesta soltanto qualche volta, soltanto con qualche storia. Ognuno di noi dovrebbe leggere solo per familiarizzare con questa sensazione unica, di attaccamento e di strappo, di sospensione e di sorpresa, mista a un appagamento strano, come di sogno.
Questo è il caso. Chirù, un libro in crescendo, con finale a sorpresa, tra tensioni emotive e balzi temporali. Alla fine, ci si aspetta che il narratore abbia sbagliato a concludere, e che in realtà voglia dirci qualcosa in più…
Una storia di relazioni, di emozioni profonde, che si plasmano e diventano quasi materiche: si toccano. Un racconto di formazione artistica e, molto di più, di vita, i cui capitoli sono vere e proprie “lezioni”.
Eleonora e Chirù, lei maestra e lui allievo, lei adulta e lui ragazzo, ma entrambi impreparati di fronte alla lezione più difficile della vita, quella degli affetti e dell’amore. Amare significa perdere l’equilibrio, attrarsi, spaventarsi, derubarsi l’uno dell’altra.
Una storia di apprendistato e gioventù, che diventa prezioso dono di vita.
Un romanzo che parte in sordina e si amplifica fino a riecheggiare, intenso e a lungo, negli occhi di chi legge.
Una storia che finisce come non ci aspetteremmo.
…o forse sì…?
Michela Murgia, Chirù, Einaudi, euro 18,50
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